
Salve! Mi chiamo Marco
e sono un pupazzo
davvero ben fatto:
ho capelli di lino pregiato,
inchiodati dal gel
in una riga di lato che scopre
il resto del cranio rasato.
Ho una pelle morbida al tatto,
su cui spalmo lozioni e creme bagno,
e una barba curata
in ogni dettaglio,
dalla folta pienezza
alla precisione del taglio.
Sul mio corpo abbronzato e allenato –
ore e ore di palestra,
ma che definizione, che risultato! –
spiccano i marchi neri dei tatuaggi:
lo scudo della squadra
che mi hanno insegnato a tifare
e il mio cane
che mi lecca la faccia
e che amo
più di ogni essere umano.
Ma chi mi ha fatto ha commesso uno sbaglio:
al posto del cuore ho una molla
che si schiaccia di rabbia ogni volta
che leggo i commenti su facebook,
che ascolto i politici parlare,
che sento la gente ragliare.
E quando non potrà più essere compressa oltre
e tornerà indietro,
pesterò a morte un ragazzino inerme
solo perché negro.