Eravamo convinti che sarebbe durato per sempre. Lo scintillio sui vetri dei nostri grattacieli, di un sole che enorme plana sull'orizzonte, tracciando scie sul mare come una vecchia petroliera in fiamme, sbrodolando dal disco color rame una luce suadente, che ricopre le cime delle palme e sui tronchi si spegne. La notte, risalendo dalle strade, avvolge con un telo butterato di luci le basi dei palazzi, che in alto avvampano come fiammiferi, mentre un sax roco e appiccicoso piange e s'attacca al ricordo di uno strip tease. E distese di spiagge tanto bianche da ferire la vista, assediate dal verde brillante dei miei campi da golf, dalle ombre dei resort; l'oceano che conquista e si ritrae come la bava densa del mio cane quando srotola la lingua. E la mia terza moglie, su una sdraio in esposizione, cotta dal sole in crosta dorata e croccante, inerte come i bronzi di cartone che m'addobbano casa; le bocce straripanti, unte e rifatte, strizzate nel bikini striminzito da me acquistato tre taglie più piccolo: non fosse per la patina appena umida che sfumava il crepaccio invitante tra le tette compresse, l'avreste detta dea di silicone, il premio più ambito: leniva ogni mio sfrigolio. E le cene, in salotti soffocati dallo sfarzo: colonne d'alabastro con capitelli dalle foglie d'oro, candelieri in cristallo, ogni goccia a riflettere lo sguardo, anfore enormi, mobili intarsiati, cornici dai motivi inestricabili, timpani finemente cesellati; specchi ovunque, per moltiplicare la mia faccia paonazza stravolta in una smorfia soddisfatta mentre divoro il pasto: i masseteri mossi come pistoni, un grugnito per ogni contrazione, le mie fauci che strappano la carne, rossa di sangue, sprizzante sapore, triturata dai denti e sciolta da flutti di viscida bava; le ossa scarnificate lanciate ai cani.
Vi odio, scienziati! Ci avete insegnato che l'occhio vince e comanda sui sensi! Come potevo capire la fine se sulla retina ardeva l'immagine del mio trionfo? Avreste dovuto affittare Hollywood per un giorno e inviarmi un film zeppo di effetti speciali, di fuoco e fiamme, maree e temporali!